Il Mediterraneo dispone di un’abbondanza di coste incontaminate che, col passare del tempo, stanno diminuendo a vista d’occhio. Una varietà e una diversità orografica semplicemente ineguagliabile che deve essere protetta e ben mantenuta. In questo affascinante repertorio naturalistico spiccano le molte spiagge ancora incontaminate il cui litorale non è attrezzato ed è completamente privo di servizi. Una manna per chi può veleggiare facendo rotta verso questi privé sul mare.
Un problema ambientale
Luoghi spartani ma ideali per una vacanza avventurosa e scomoda: spesso infatti per raggiungere queste spiagge è necessario camminare tra le dune su sterrati non percorribili dalle auto. Ma per mare è altra cosa e, proprio perché aspri lidi complicati via terra, giunti a destinazione via mare, ci si rende immediatamente conto di come la traversata sia valsa la pena.
In pochi sanno, però, che la regione mediterranea è stata identificata come l’area del pianeta più sensibile agli effetti dei cambiamenti climatici dopo l’Artico. Aumento delle temperature già a quota +1.5°C (oltre i valori globali di +1.1°C), onde di calore, siccità e frequenti eventi meteorici estremi sono fattori che complicano il già complesso contesto mediterraneo. Tre continenti si incontrano nel Mediterraneo, culla di numerose civiltà, scenario di diversità culturali e biologiche e sede di controversie e delicati equilibri geopolitici. Non è mai semplice immaginare questo mare come un fattore aggregante o come una unica entità geografica, ma i problemi ambientali e sociali della contemporaneità richiedono visioni condivise attraverso una stretta cooperazione internazionale.
Dunque, l’educazione allo sviluppo sostenibile diventa oggi un obiettivo strategico per il presente e per il futuro del nostro Paese e del nostro mare comunitario. La sfida ambientale, legata alla conservazione delle risorse del nostro Mediterraneo, rappresenta una sfida non più eludibile per le future generazioni.
Ci troviamo in un’epoca che impone al mondo intero, ma in particolare all’Italia e all’Europa, scelte radicalmente diverse da quelle compiute in passato: lontane dal modello produttivo tradizionale, dirette verso un nuovo modello di economia che rispetti l’ambiente e il mare, orientate ad una società che non produca rifiuti, che non riversi i nostri scarti in mare, ma sappia creare ricchezza e benessere con il riutilizzo e la rigenerazione delle risorse. Tutto ciò deve partire da un nuovo modello educativo. Scuole di Mare che tocchino questi temi mettendoli in cima alla lista. Lo scorso 11 aprile, Giornata Nazionale del Mare, valori come ambiente, ecologia, sostenibilità, sono tornati ad essere la parola d’ordine, imponendo l’agenda serrata dei prossimi anni.
Perché questo accada, è necessario un profondo cambio di mentalità che coinvolga le istituzioni, le imprese e le singole persone.
Tuffi incontaminati
Fortunatamente siamo in tempo. Anche per visitare quei lidi ancora magici per la loro capacità di calarci nel fascino selvaggio delle coste, delle spiagge e delle calette allo stato naturale tra terra e mare. E allora, eccone alcune che, ancora incontaminate, i nostri sail-Coach suggeriscono di andare a visitare se si è in crociera in zona.
Da Porto Pozzo alle Bocche di Bonifacio, tra calette segrete e isole incontaminate. Si approda alla spiaggia di Balistra, una striscia di sabbia fine, o ci si tuffa a Cala Chiesa, un acquario circondato da massi di granito roda. A dominare su tutto, il blu intenso del mare.

DA CAVALLO A CAPO BIANCO, SABBIA BIANCA E CALANQUES
Una crociera, magari in catamarano, ormai più che una tendenza, una certezza dei nostri charter, per raggiungere Porto Pozzo (Santa Teresa di Gallura). Il primo approdo è, in Corsica, a Cavallo, isola privata con ville straordinarie nascoste nella macchia. L’acqua è talmente limpida che non serve nemmeno la maschera per vedere le cernie.
Le emozioni si susseguono. Quando si raggiunge la baia di Santa Manza, circondata dalla vegetazione, sembra quasi di addentrarsi in un fiordo norvegese. Spostandoci in Croazia, meta straordinaria è Lagosta (Lastovo), all’estremo sud del Paese, vicino al Montenegro, un’oasi di natura e pace. 800 abitanti, meno di trecento abitazioni e alture dall’aspetto lunare che cadono dolcemente nel mare blu d’una Croazia nascosta ai più.
Tornando in Italia, pochi giorni fa siamo tornati per pochi giorni a Giannutri. Qui non esistono alberghi, non ci sono approdi ed è vietato il campeggio. L’isola ha 13 abitanti e, per poter passare un periodo qui, bisogna essere abbastanza fortunati da trovare in affitto una delle pochissime case presenti sull’isola. Oppure, indovinate? Venirci in barca. Giannutri si trova a pochi chilometri di mare dall’Argentario ed è interamente considerata parco naturale ed archeologico, con i resti romani di una villa e di un porto dove si può fare il bagno tra anfore e scafi di antiche navi. Suggestiva la passeggiata fino al faro sulla punta meridionale dell’isola. Vera pace a pochi chilometri dalle affollate coste toscane.
Salento o Sardegna?
Salto in Salento, una delle spiagge incontaminate più apprezzate è l’Approdo di Enea in località Porto Badisco nel comune di Otranto. Si tratta di insenatura che, secondo la leggenda e da quanto raccontato nell’Eneide, fu il punto di approdo sulle coste pugliesi dell’eroe troiano. L’aspetto roccioso e acque trasparenti perfettamente limpide ne fanno una meta ideale per una giornata di bagni e relax.
Ultima, non certo per importanza e bellezza, delle spiagge selvagge citate in questo articolo, quella di Piscinas, in Sardegna. Sorge lungo la Costa Verde, in un’area splendida e isolata: per questo si è mantenuta intatta. È conosciuta in tutto il mondo per le dune che circondano come una cintura sabbiosa l’arenile: infatti, sono tra le più grandi in tutto il continente europeo, in quanto si estendono per qualche chilometro e hanno un’altezza davvero notevole. Per questo l’UNESCO le ha dichiarate Patrimonio dell’Umanità.
Nel prossimo numero, continueremo il viaggio tra gli approdi e le calette più incontaminate del Mediterraneo.